La pedodonzia (o odontoiatria pediatrica/infantile) è quella branca dell’odontoiatria moderna che si occupa di curare i problemi che possono insorgere nei piccoli pazienti, a volte o purtroppo dai 3 anni in su. Ne parliamo con la Dott.ssa Valentina Canauz, odontoiatra e specializzata nella cura dei piccoli pazienti.
A che età di solito è consigliata una prima visita?
Normalmente consiglio ai mie pazienti di portare per la prima volta bambini intorno ai 5 anni per far prendere confidenza con gli strumenti da noi utilizzati (la poltrona, lo specchietto, lo specillo) e man mano mantenere le visite costanti ogni 6 mesi durante tutto l’arco della permuta dei denti da latte ai denti permanenti, ossia fino circa ai 12 anni. Purtroppo, e sempre più spesso, oserei dire, la prima visita viene effettuata anche intorno ai 3-4 anni a causa di carie molto profonde e già dolorose a carico dei molaretti da latte.E’ possibile gestire un paziente di 3 anni?
Diciamo che non c’è nessuna controindicazione: vengono utilizzate le stesse tecniche degli adulti e la stessa anestesia, con ovviamente dosaggi più bassi. L’unico grosso ostacolo è la collaborazione del paziente: esso riflette molto lo stato d’animo del genitore. Se quest’ultimo è ansioso, pieno di paure ciò si riflette sul piccolo paziente. Ammetto che il dentista è una di quelle paure innate come quella del fuoco: appunto per questo all’inizio ci vuole un approccio leggero, durante la prima visita bisogna solo far conoscere gli strumenti e prendere conoscenza del problema, e solo in seconda seduta, cominciare un approccio terapeutico al piccolo da parte del dentista. Invece molti genitori spinti dalla paura che il piccolo paziente possa avere mal di denti spingono affinché in prima seduta venga curato il dente con lo svantaggio che il paziente possa subire un trauma iniziale e non essere collaborante per molto tempo.E quando il piccolo paziente non apre la bocca?
Abbiamo comunque degli aiuti: la sedazione cosciente e la sedazione totale. La sedazione cosciente consiste in una miscela di Ossigeno e Protossido d’Azoto (il cosiddetto gas esilarante) che viene inalata dal piccolo paziente, totalmente sicura perché la macchina non può erogare una percentuale di ossigeno inferiore al 30% (nell’aria è presente per il 21%), è totalmente reversibile tanto che in pochi minuti viene smaltita attraverso la respirazione. Il protossido di azoto, attraverso il respiro, agisce sul cervello e rende i cinque sensi meno sensibili, generando una forte sensazione di tranquillità e benessere, con una amnesia retroattiva. E’ una tecnica ormai utilizzata in odontoiatria perché non richiede una anestesista. In paziente fortemente non collaboranti o con problemi psichici l’altra terapia è la sedazione totale eseguita solo nelle strutture ospedaliere in cui in un unico intervento viene ripristinata la salute della bocca.Quali consigli dare ai genitori?
Come al solito iniziare a lavare i denti appena spuntano con piccoli spazzolini come se fosse un gioco, limitare il possibile l’assunzione di zuccheri (caramelle, cioccolati, ciuccio con il miele) che possono provocare da subito gravi stati cariosi, come la “carie da biberon”, con la perdita precoce di tutti i denti, assumere fluoro dai primi mesi secondo le direttive del pediatra, sottoporre i bambini a controlli periodici dal pediatra e poi da un esperto pedodonzista per permettere quella cosa che è ancora sottovalutata: la prevenzione attraverso la fluoro profilassi e le sigillature.